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Vinicibando alla ricerca del giacimento enogastronomico del Lazio meridionale

Quattro giorni dedicati al gusto, alle tradizioni e alla cultura di un’Italia rurale vera e autentica che non ha mancato di stupire, emozionare e sorprendere. Questa la IX edizione di Vinicibando, il salone del gusto nomade ideato dalla giornalista Tiziana Briguglio, che nei giorni scorsi è andato alla scoperta del giacimento enogastronomico del Lazio meridionale e dell’alto casertano. Tema di quest’anno: ‘Sinergie e contaminazioni. Il cibo sostenibile’. Un viaggio vero, tra l’antica via Appia e i monti Lepini, per conoscere volti, storie e territori di un Paese che del ‘fare’ ha fatto la sua meraviglia.
Al Mof, il Centro agroalimentare all’ingrosso di Fondi, la prima tappa della kermesse che si è aperta con il convegno: ‘Dal Mof a Fico. Come sta cambiando la percezione del cibo nell’immaginario collettivo’. Ad animare la tavola rotonda, oltre al sindaco di Fondi, Salvatore De Meo, all’amministratore delegato del Mof, Vincenzo Addessi, e alla presidente di Agrofondi, Nadia Di Crocco, anche la referente dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana, Tiziana Zottola, il docente di scienze dell’alimentazione, Giuseppe Nocca, e il presidente della Strada del vino della provincia di Latina, Marco Carpineti, che ha parlato di agricoltura etica e rispetto dell’ambiente.
Tanti gli appuntamenti che hanno trasformato la sala Benedetto Recchia in un opificio di sapori e saperi. Protagonisti gli chef Fausto Ferrante (Ristorante Da Fausto – Fondi) e Massimo Rotunno (Ristorante Antica Carrera – Fondi), che hanno deliziato gli ospiti con piatti della tradizione fondana, coadiuvati dai ragazzi degli istituti alberghieri di Latina e Terracina. Di grande interesse anche le lezioni sul VisualFood di Maria Nasso, i laboratori del gusto con Yu Chef e Marco Pannozzo, e la presentazione del libro di Sara Gnoli: ‘La cucina regionale italiana’ (Newton Compton editori), con la partecipazione delle ‘Lady Chef’ della provincia di Latina.
In scaletta anche la degustazione delle cantine emergenti guidata dal docente della Fondazione italiana sommelier, Antonio Abbate, e la sesta edizione del Concorso per aspiranti sommelier ‘Giuliano Garofano’, vinta dal ventinovenne Riccardo Del Frate, al quale è andata la possibilità di frequentare un corso di due giorni di Biodinamica moderna offerto dalla testata giornalistica ViticolturaBiodinamica.it, in programma presso la Villa Medicea di Cerreto Guidi nel 2018. A chiudere la serata, la cena a quattro mani che si è tenuta al Ristorante Riso Amaro di Fondi, curata dagli chef Maurizio De Filippis e Francesco Capirchio (Ristorante Lo Stuzzichino – Campodimele).
Molto particolare e suggestivo anche l’itinerario che ha caratterizzato la seconda giornata di Vinicibando, mosso alla volta delle Strade dell’olio e delle bufale che furono solcate dalle Brigantesse di Sonnino, oggi raccontate dalla ricercatrice Angela Pacchiarotti. Un’occasione unica per permettere al pubblico di conoscere la poesia di aziende come quelle di Monica Macchiusi, Maria Pia Aumenta, Lucia Iannotta, Gaetano Mastrantoni e Cantina Sant’Andrea, oltre che la meraviglia del Parco dei Cinque Continenti, ideato e realizzato da Antonio Aumenta nei pressi di Priverno (Lt), la cui apertura è prevista nel maggio 2018. A completare il tutto, la cena dedicata dall’Enoteca dell’Orologio di Latina alle bonifiche pontine con ricette originali del 1932, reinterpretate dallo chef Alessandro Mastroiaco.
A fare da sfondo alla terza giornata di Vinicibando sono state invece le Terre del Cecubo e del Falerno. Un viaggio che dal basso Lazio si è spinto fino all’alto Casertano, con la Cantina Villa Matilde a far da cornice alle grandi degustazioni e ai laboratori del gusto curati dalla sezione di Latina delle Federazione Italiana Cuochi. Evento nell’evento, la presentazione del volume di Giuseppe Nocca: ‘Cecubo. Dalle anfore da vino al vino in anfora’ (Arbor Sapientiae Editore) con il racconto di questi antichi vitigni tanto apprezzati fin da in epoca romana.
A Roma, infine, l’ultima tappa di questo salone del gusto nomade. Ospite della famiglia Scaffardi nella residenza Doria Pamphilj a Borgo Ripa, luogo in cui anticamente si concludeva la Via Francigena, Vinicibando non ha mancato di stupire con l’Omaggio ad Aldo Fabrizi, alla cucina e alla musica romana, curato del Cerealia Festival, e i laboratori di cucina creativa volti alla presentazione dei giovani produttori laziali che all’attenzione della platea romana hanno portato tutto il loro entusiasmo nel ritornare alla coltivazione della terra. Interpreti del gusto: Luca Pannozzo con le sue bacche di goji prodotte a Campodimele (Lt), i vini dell’Azienda agricola Di Marzio, il Babàrattolo di Cristian Agresti, le mozzarelle di Bufala Campana Dop di Casabianca, il pomodoro Torpedino, le delizie di Romasenzaglutine e Gsglab.
Poi il ‘Circo del gusto’, la cena gourmet di chiusura della nona edizione, servita per l’occasione dagli allievi dei Corsi di Sala dell’Anpa – Accademia nazionale professioni alberghiere, coordinati dal restaurant manager del St. Regis Rome, Michele Di Vico, docente degli stage.
Artisti del sapore: Stefano Chinappi (Ristorante Chinappi – Roma), Fabio Stivali (Simposio Gastronomia Storica Sermonetana), Carlo Avallone (Pizzeria del Porto – Gaeta), Cristian Agresti (Babàrattolo – La pasticceria di Cristian – Formia) e Fabio Toso (Engim San Paolo), insieme ai ragazzi del corso di preparazione dell’Engim San Paolo e al Gruppo Giovani Panificatori Farchioni composto da Adriano Albanesi, Mario Maurizi e Ivan Mastrone. Con loro anche e i maestri gelatieri dell’Ateneo del gelato italiano, Vittorio Baldassarini, Roberto Troiani e gli allievi Marco La Manna, Mattia Pappalardo, Ivan Pikhtelkov e Daniel Naclerio, che alla serata hanno voluto dedicare tre nuovi gusti ispirati allo street food romanesco: Panzanella (pomodoro Torpedino, olio e basilico) San Martino (caldarroste e vino novello), e Deliziadolceamara (melanzana, cacao, olio e peperoncino).
redazione

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