Violenza di genere, la Questura invita i cittadini a segnalare situazioni di violenza domestica

In occasione delle iniziative connesse con l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna e  nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato contro la violenza di genere “… Questo non è amore”, il  Questore di Latina intende sensibilizzare tutti gli abitanti del territorio pontino sul fenomeno del sommerso della violenza di genere e sulla necessità di una difesa dei diritti delle donne, esortando chiunque venga a conoscenza di episodi riconducibili a maltrattamenti e soprusi, a segnalarli alle forze dell’ordine presenti sul territorio; fatti che potrebbero far prefigurare i reati di stalking e di violenza domestica.

La violenza domestica non è un affare di famiglia.

La violenza domestica si consuma all’interno delle case, nel luogo che dovrebbe essere considerato il più sicuro di tutti e, molto spesso, le donne sopportano in silenzio le violenze e non denunciano per una serie di ragioni: a volte perché ancora innamorate del proprio uomo, che è anche il loro aguzzino, nella speranza che con il tempo cambi; per paura di ritorsioni, per non danneggiarlo professionalmente, per vergogna, per subordinazione psicologica od economica, oppure per mantenere la famiglia unita nell’interesse dei figli.

Dal 2013, con la legge n. 119, il legislatore ha previsto una misura di prevenzione specifica per la violenza domestica: l’ammonimento del Questore.  Si tratta di uno strumento giuridico di natura amministrativa, di competenza esclusiva dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza. E’ stato inizialmente introdotto nel nostro ordinamento con la legge n. 38 del 2009 che disciplina la fattispecie degli atti persecutori (c.d. stalking), successivamente esteso, con la legge n. 119 del 2013 ai casi di violenza domestica ed ancora, poi, con la legge n. 71 del 2017, anche ai casi di cyberbullismo.

Tale progressiva estensione di questa misura di prevenzione atipica irrogata dal Questore è dipesa dalla constatazione del fatto che la tutela anticipata che l’ammonimento fornisce alle vittime, in larghissima percentuale funziona e che gli autori dei comportamenti antigiuridici, una volta ammoniti dal Questore della provincia, il più delle volte interrompono la loro condotta illecita.

Nel caso della violenza domestica, chiunque (medici del Pronto Soccorso, personale di polizia giudiziaria, vicini di casa, familiari, ecc.), in forma non anonima, può segnalare alle Forze dell’ordine fatti di cui sia venuto a conoscenza, riconducibili ai reati di percosse o di lesioni personali lievi, consumate o tentate. A coloro che segnalano viene assicurata un’assoluta riservatezza in modo che nessuno possa venire a conoscenza della loro identità, essendo garantito l’anonimato in ogni atto del procedimento per l’adozione dell’ammonimento. Il Questore, quindi, in assenza di querela, può procedere, assunte le informazioni necessarie da parte degli organi investigativi e sentite le persone informate sui fatti, all’ammonimento dell’autore delle violenze.

Di particolare importanza, accanto alle violenze fisiche e sessuali, è il rilievo assunto da quelle violenze psicologiche ed economiche consistenti in vessazioni tendenti a privare la vittima della sua serenità e indipendenza, per destabilizzarla ed umiliarla.

Il Questore procede d’ufficio sulla base della “segnalazione” e con valutazione discrezionale, dopo una veloce istruttoria, ove ritenga fondata l’istanza, ammonisce il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento. L’ammonimento del Questore si sostanzia quindi in una intimazione di carattere preventivo, dissuasivo e cautelare, che anticipa il processo penale con l’obiettivo di garantire una tutela rapida ed anticipata nonché particolarmente efficace.

Il Questore può anche adottare provvedimenti cautelari e precauzionali in materia di armi e munizioni, procedendo al ritiro cautelare delle stesse così impedendo a salvaguardia della vittima la commissione di atti di violenza gravi e proporre la sospensione della patente di guida.

L’invito del Questore quindi è quello di segnalare, anche ricorrendo, se del caso, all’applicazione YOUPOL, facilmente scaricabile da internet sul proprio smartphone, che permette di segnalare con messaggi mirati o messaggi di emergenza qualsiasi forma di violenza domestica anche senza recarsi in un ufficio di polizia.

Uno studio effettuato dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha rilevato l’efficacia del provvedimento dell’ammonimento del Questore; infatti solamente il 10% delle persone ammonite persevera nei comportamenti molesti. L’uomo maltrattante infatti, una volta scoperto e messo di fronte alle proprie responsabilità con un atto formale del Questore, non è più nascosto dal silenzio delle mura domestiche, ma è attenzionato dall’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, ed il più delle volte, compreso il disvalore delle proprie azioni è indotto a cambiare condotta.

Nel contempo, ai fini della prevenzione sociale, il Questore deve avvisare il maltrattante circa l’esistenza di appositi centri di sostegno dove trovare aiuto psicologico per evitare di ricadere in condotte violente e antisociali. Parimenti vengono fornite alla vittima tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza presenti sul territorio ove recarsi per un sostegno emotivo e psicologico.

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