È in vigore dalla giornata di ieri, lunedì 26 ottobre, l’ultimo Decreto ministeriale emanato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Bar e ristoranti, così come palestre e piscine, sono tra i più colpiti dalle ulteriori restrizioni imposte. Con l’inizio della seconda ondata infatti, tutti i sacrifici e gli investimenti richiesti loro per una riapertura a norma di legge, dalla sanificazione, alla riduzione dei coperti e al distanziamento, non sembrano più bastare.
Per tutte le attività ed i servizi di ristorazione, compresi bar, pub, gelaterie e pasticcerie è stata stabilita infatti, la chiusura alle ore 18.00. Dopodiché è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico. Resta sempre consentita la ristorazione con asporto e consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Abbiamo chiesto ad alcuni ristoratori di Gaeta le loro reazioni al nuovo DPCM.
Molte le perplessità e la rabbia per chi sostiene non essere questi i principali luoghi di contagio. Intanto, chi ne ha la possibilità, cerca di reinventare e riorganizzare le attività lavorative per garantire lo stipendio ai propri dipendenti. Al Governo vengono sollecitati non solo gli aiuti stabiliti, ma anche modifiche al decreto in termini di orario, almeno fino alle 22.00.
Nelle ultime ore è sul tavolo del Consiglio dei ministri la bozza del decreto ristori. Al suo interno 32 articoli tra cui un nuovo contributo a fondo perduto destinato “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”. Questa potrebbe essere una prima risposta alle richieste sollevate dai ristoratori.
A noi concittadini ora, la responsabilità e premura di sostenere e premiare i loro sforzi.
MARIA CONCETTA VALENTE