Il nuovo volto del Museo del Brigantaggio di Itri: tra comicità e novità artistiche

di Krizia Celano

Serata d’intrattenimento al Museo del Brigantaggio di Itri giovedì 28 dicembre, in occasione della quarta edizione del torneo della comicità. Con “La libertà di ridere”, Mario Bianchi, showman ed attore poliedrico, porta avanti ancora una volta la valorizzazione delle capacità espressive e le tendenze alla comicità degli aspiranti artisti di tutte le età, troppo spesso inconsapevoli delle proprie abilità.

“La comicità è un mezzo utilissimo” – dichiara Bianchi – “se si vogliono raccontare storie e punti di vista maturati durante anni di esperienze lontane dalla sfera dello spettacolo.”

Egli stesso, infatti, ha una grande consapevolezza della comicità: laureato con il massimo dei voti ed apprezzato arbitro di calcio, gira l’Italia in lungo ed in largo incassando “amabili” insulti, come egli stesso li definisce.

La vocazione alla risata ed all’intrattenimento, difatti, lo caratterizza sin da piccolo e quest’attitudine sfocia ora attraverso una sua propria coscienza critica per raccogliere un bagaglio di idee e progetti arretrati tutti da realizzare.

“Nei miei spettacoli cerco di mettere in luce i paradossi di una quotidianità spesso assurda ed incoerente, evitare schemi votati al formalismo” – per questo, cercando di promuovere nel territorio pontino l’arte e la cultura artistica, vedremo inscenarsi ad Itri la giusta combinazione tra aspiranti comici, artisti, autori e graditi ospiti, tutti uniti dal solo obiettivo del divertimento.

Protagonisti della serata Enzo Mancini, Davide Ialongo, Giuseppe Prisco, Erika Colledanchise Masella, Matteo di Mascolo, Stefano Petrillo, Nicola Iudicone, Francesco Rosato e tanti colpi di scena che vi stupiranno.

D’altronde, cos’è il teatro? Come pensava Delacroix, non è altro che una delle testimonianze più certe del bisogno dell’uomo di provare in una sola volta più emozioni possibili.

Un invito per tutti a non mancare, per vivere un’opportunità di riscoperta dell’individualità attraverso la collettività. Quando la sala del teatro è piena, infatti, i polmoni dell’attore hanno meno ossigeno, ma il cuore…

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