Apprendiamo con stupore come il sindaco Bartolomeo e l’assessore Tallerini abbiano trascorso una domenica tranquilla e senza affanni.
Purtroppo, invece, i cittadini formiani da 4 anni non sono più tranquilli e vivono nell’affanno di una città ormai ridotta ai minimi termini per quanto riguarda la qualità della vita, lo sviluppo economico e turistico, l’attrazione di investimenti, le condizioni economico sociali delle fasce più deboli, di degrado urbano e di trasparenza dell’amministrazione comunale.
Le uniche cose che a Formia sono aumentate sono le tasse, specie quelle sull’indecente servizio di raccolta dei rifiuti e che servono solo a foraggiare un nuovo carrozzone comunale che ci ricorda quello tanto caro al sindaco della Formia Servizi.
Ma l’aumento delle tasse non è l’unica cosa che ci riporta alla mente la Formia Servizi.
Sull’attuale amministratore, il tanto decantato Rossi, pende una richiesta di rinvio a giudizio per l’aver avuto in affidamento ad una sua società (la Re-Sources s.a.s.) un contratto dalla società che si occupa della gestione dei rifiuti a Messina per la quale era consulente esterno, ossia la Messinambiente, cosi come a Vernetti fu contestato dagli ispettori ministeriali di aver affidato, da amministratore in carica, un contratto di consulenza ad una società a lui riconducibile, in pratica per svolgere le funzioni di consulenza all’amministratore (se stesso…).
Tra l’altro la società di Rossi, avrebbe ottenuto la consulenza di cui sopra (udite udite) dopo soli 5 giorni dalla sua costituzione (altra cosa che rientra nelle modalità operative di questa amministrazione essendo il nostro caro sindaco in attesa di rinvio a giudizio per un fatto analogo, nell’inchiesta sulla pulizia delle spiagge…) un film già visto anche a Formia a conferma del modo di amministrare del sindaco e di tutti coloro che gli girano intorno!
Comunque l’importante è che loro passino la domenica tranquillamente… tanto il comune va avanti nella illegittimità diffusa degli atti: come non ricordare gli affidamenti diretti sopra le soglie di legge, i contributi alle associazioni di amici e parenti, le gare, gli affidamenti o le autorizzazioni ottenute da congiunti e/o figli di consiglieri, delegati e assessori, la mancanza di una corretta e trasparente pubblicazione degli atti sul sito internet del comune, i finanziamenti regionali e nazionali persi, i soldi spesi per progettazioni inutili e senza speranza di finanziamento, i bandi di concorso e le assunzioni di cui già si conosceva il vincitore in anticipo, i soldi buttati in lampioni intelligenti che non fanno luce, i soldi buttati in videosorveglianza che non sorveglia nulla, i soldi spesi in manutenzione con le strade rotte e le vie degradate, le opere pubbliche rimaste incompiute.
Non dobbiamo dimenticare che una segretaria comunale ha dovuto andarsene via dal Comune per non assecondare questo mercimonio.
Per non parlare dell’ultima chicca: un bilancio totalmente elettorale e illegittimo in cui non sono previste le spese che il comune è già certo di dover affrontare in barba ai più elementari criteri di “prudenza del bilancio”. Infatti i debiti extra bilancio già certi non sono per nulla presi in considerazione nella proposta di bilancio per paura che i tagli che si dovrebbero operare scontentino qualche consigliere in cerca di mance elettorali.
Il voto di scambio di cui si parla oggi altro non è che una briciola rispetto ai voti che il sindaco ha ottenuto da parte di consiglieri, delegati ed assessori in questi 4 anni, “in cambio” del soddisfacimento di ogni tipo di richiesta legittima o meno.
Noi tuttavia siamo garantisti sempre, e non solo la domenica.
Pertanto aspetteremo fiduciosi che la magistratura svolga il proprio compito per poterci esprimere sull’opportunità che il sindaco faccia un passo indietro per questioni giudiziarie; siamo convinti peraltro che non siano necessarie le questioni giudiziarie per trarre conclusioni politiche e amministrative che sono sotto gli occhi di tutti ossia il pieno fallimento di questa amministrazione.
Del resto, forse sarebbe utile ricordarglielo, l’unico atto che lo “obbligherebbe”, quantomeno moralmente, a dimettersi è quello che ha votato insieme alla sua maggioranza, ossia la carta di Pisa.
Ma comprendiamo bene quanto sia importante per il sindaco e per i suoi sodali restare attaccati alla poltrona quest’ultimo anno per portare avanti (e terminare) tante cose, primo tra tutti il lavoro del piano regolatore… un lavoro per il quale tutti (ma proprio tutti!) sanno che si è impegnato moltissimo con tante categorie e con tante persone e per il quale ha macinato centinaia di chilometri!
In bocca al lupo sindaco… ma Formia è esausta e merita di più!
Comunicato Stampa Generazione Formia